Il VRUMS di Bologna è il primo Centro di Realtà Virtuale italiano: dal gaming alla sanità, sarà punto di riferimento per lo sviluppo di nuove ricerche e applicazioni nel settore economico e informatico.
Nato dall’esperienza interdisciplinare di professionisti delle nuove tecnologie e della comunicazione, ricercatori in campo socio-sanitario e Vitruvio Virtual Museum, si propone di accorciare le distanze tra i diversi settori che possono interagire potenzialmente con la realtà virtuale.
VRUMS (acronimo per Virtual Reality Rooms Italia) rappresenta il primo centro in Italia per la promozione, la fruizione, lo studio e la divulgazione della realtà virtuale in ogni suo aspetto. Lo spazio di 280 metri quadrati sarà collocato a Bologna, in Via Zaccherini Alvisi.
Dotato di 10 postazioni interattive, due simulatori di guida, due pedane di movimento e un’arena per quattro giocatori. Ma ci sono anche sei postazioni per il cinema Vr ed esperienze artistiche.
Tre i cardini della proposta:
Si potrà pilotare un’auto di Formula 1 o guardare un film di Star Wars interagendo coi personaggi. Poi si potranno visitare musei e città “in absentia”. Si potrà inoltre fare un match a ping pong o a basket oppure combattere guerre, pure contro gli zombie. Ma si potrà anche andare a ‘scuola’ o fare formazione coi colleghi, costruendo il giusto spirito di squadra. E addirittura, curare ansie e fobie nei bambini.
Infine, il centro ha poi una attenzione particolare anche sotto il profilo etico. Lo spazio Vrums a Bologna ha infatti un regolamento contro la ludopatia.
Ovvero, non sarà possibile giocare più di cinque giorni consecutivi per più di due ore al giorno. Inoltre, l’ingresso è inibito ai minori di 14 anni e in ogni caso tutti i non maggiorenni dovranno avere la liberatoria dei genitori.
Un’ora costa 30 euro, ma per i simulatori e le pedane il prezzo è un euro al minuto. Il cinema costa 9,90 euro. Tutte le sale possono essere prenotate.